Prefazione di
Cristina Stevanoni

Testimonianza di
Davide Argnani

L’esser vissuta in molti luoghi
e l’averli intensamente amati,
l’avere da ciascuno strappato
un brandello da cucire -
quasi toppa - alla mia veste
mi fa sentire in perpetuo esilio.
Quando il tempo avrà finalmente
su di me la sua vicenda chiuso,
mi sentirò rimpatriata e in pace.

Francesca de’ Manzoni Boschini vive a Verona da oltre 30 anni e qui ha concluso la sua lunga carriera di insegnante. Partecipa con vivo interesse alla vita culturale, specie letteraria; mantiene relazioni amichevoli con uomini di cultura, dietro la cui sollecitazione si è decisa a pubblicare liriche e prose.
Sono usciti: I miei ponti (poesie) per le Grafiche di S. Patrignano, Rimini 2001; Rapsodia di memorie (un memoriale edito privatamente); L’ultimo incontro lo vorrei gentile (poesie). Prefazione di Giorgio Bárberi Squarotti. Edizioni Blu di Prussia, Piacenza 2003; Aghe risultive (poesie friulane), Edizioni Blu di Prussia, Piacenza 2004; Rosso di gerani ai ballatoi (poesie), Edizioni Blu di Prussia, Piacenza 2004; Il sole sulle pietre (racconti), Bonaccorso Editore, Verona 2005. Della sua produzione si sono occupati critici quali Giorgio Bárberi Squarotti, Davide Agnani, Arnaldo Ederle, Pasquale Maffeo, Paolo Ruffilli, Rienzo Pellegrini e altri.
Sue liriche sono apparse in varie riviste culturali.

Le poesie contenute in questo volume si potrebbero leggere come un "Canzoniere" del tempo, perché le classiche scansioni triadiche, che altrimenti si dicono mutamento, o flussi, o stagioni della vita, vi sono raccontate (la liricità è qui posta al servizio della narratività, e viceversa) in modo chiaro e distinto, al punto che acquistano il carattere di evidenze fenomeniche. Il passato, sotto la specie del ricordo, piuttosto che non del rimpianto...

Cristina Stevanoni

Prefazione di
Dario Bentivoglio

… e scrivo, e scrivo – e non so come uscirne!
Tu non hai scritto di te, del mondo, dell’amore
che nel tuo cuore albeggiava.
Solo una piccola lettera accorata
per una mia partenza verso il collegio
che ci allontanava.
E sopra il tuo violino
note disciolte sul pentagramma,
lucciole spente nel mattino.
Ho posato la lettera e la musica a corona
fra i silenzi che parlano,
nell’ombra della pietra rosa di Verona.

Marta Donati, nata a Borno, ha studiato a Brescia e Venezia; insegnante, diplomata in pianoforte, ha dipinto tessuti per la moda e ceramiche. Sposata, due figli e un nipote, quando non viaggia vive a Milano. Sottovoce è la sua prima raccolta di poesie.

Dalla lettura delle sue liriche emerge l’ulteriore conferma di una lunga dimestichezza con l’esercizio poetico. Si dovrà prendere atto, con una punta di stupore, di una sorprendente maturità stilistica, vieppiù inattesa trattandosi dell’opera prima.
Marta Donati è nata tra i graffiti paleolitici camuni; scese – adolescente – la valle del lago Sebino, e furono le passeggiate nei dintorni della Franciacorta e delle torbiere a imprimerle le prime emozioni che ora, per caparbie spinte, nell’età autunnale dà alle stampe trasformate in ciò che, un po’ severamente, ha sempre tenuto nel cassetto: lontane e recenti poesie, vaganti ma tenaci memorie personali. Per Marta, quindi, l’incontro con la poesia non è recente e neppure fortuito.

Dario Bentivoglio

Prefazione di
Giuseppe Gualtieri

Presentazione di
Angelo Lucio Bologna

Se levassi l’occhio
oltre il tavolo
ove solevi
sfiorando i tasti
fissare la mia voce
l'anima ti sentirebbe vivo.

La mia nota
coglierebbe le stelle
le conterebbe ad una ad una
accenderebbe il sole
me con tutto e tutti
col tuo Amore

Ma lente
le ore
notte e giorno
le logora la pena
che non vedo
non vedo

sento solo
sento che non battono più
tasti di canto
muti al mio pianto
mi ascoltano
dove voli alto
dove voli più alto
della mia fragile nota.
.

Oliva Gualtieri Bernardi è nata ad Aielli (L’Aquila), ed è residente a Roma. Insegnante di Lettere è impegnata in recensioni, presentazioni di poeti e scrittori in riviste, centri letterari e in giurie di concorsi di poesia. Le sono stati conferiti moltissimi premi in concorsi nazionali ed internazionali tra cui il “Premio della Cultura” dal Ministero dei Beni Culturali e il “Premio della Cultura” 1991 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per Scia di pensieri.
È inclusa in varie Antologie poetiche e rassegne critiche.
Segnalazioni e recensioni relative alla sua attività sono apparse in numerosi quotidiani e periodici nazionali; nel Cittadino Canadese di Montreal e ne Il Corriere di San Paolo in Brasile. Le sue poesie sono state scelte per la tesi di dottorato da parte di una studentessa dell'università di Toronto (Canada).

...Il re Creso trasformava in oro tutto ciò che toccava, Oliva Gualtieri Bernardi trasforma in “aura poetica” tutto ciò che “sente”, perché, per lei, il pensiero è tuttuno con il sentimento... Ed ecco emergere la parola chiave di tale poetica: il sentimento, che è un patire ciò che esprime, una simbiosi di pensiero-vita-passione, che ci fa leggere questi versi con il cuore in gola...
Angelo Lucio Bologna

..La sua è una poesia in cui ella dà alla parola, più che all’intera composizione, del resto in genere assai breve svelta e attillata, talora anche scarna di voluminosità di termini, una potenza evocativa straordinaria e riempie la brevità di una lirica di una voluminosità piena di pensiero e fantasia..
Giuseppe Gualtieri